La musica può essere vissuta come scoperta personale, ma soprattutto, può essere esperienza di gruppo; perché questo avvenga bisogna imparare a prestare attenzione all’altro attraverso l’ascolto attivo. L’esperienza del “fare musica” è fonte di sviluppo cognitivo-affettivo del bambino/a, il “fare musica” insieme può aiutare lo sviluppo della pro-socialità, oltre che dell’eventuale disposizione naturale del singolo. Far conoscere la musica ai bambini attraverso il gioco, il canto, la danza e l’esecuzione vocale (per imitazione) o strumentale (libera o giocosa). Liberare le emozioni che i suoni e la musica possono suscitare e scoprire come le emozioni stesse possano a loro volta diventare musica. Intendere la musica non solo come vissuto di ogni singolo bambino/a, ma anche come esperienza di gruppo. Intendere il gioco in musica come strumento per giungere alla dimensione corale, fonte di divertimento e di aggregazione.

uno strumento con cui giocare, esprimersi, sperimentarsi, conoscere, mettersi alla prova, divertirsi.
“…i bambini possono necessitare molto tempo per assorbire la lingua prima che inizino effettivamente a parlarla. Non è una buona idea forzarli a parlare. Anche se il bambino non dice ancora una parola in inglese, lui sta assorbendo e familiarizzando con la lingua. Con la ripetizione di frasi, formule, canzoni e filastrocche i bambini diventeranno capaci di parlare senza lo stress di parlare subito individualmente” Fonte: “Very Young Leanrners”

privilegiata di espressione e di costruzione del Sé ed è proprio attraverso il gioco che il bambino impara, poco alla volta, a relazionarsi con gli altri e a condividere momenti di piacere e di collaborazione. Durante la seduta, i bimbi sono liberi di sperimentare e di esprimersi attraverso molteplici canali comunicativi in presenza di un adulto, lo psicomotricista, che si mette a disposizione del bambino per favorire lo sviluppo delle potenzialità di ogni piccolo.